giovedì 26 novembre 2009

AL LAVORO PER IL LAVORO IN VAL DI CECINA

Si è svolta lunedì 23 novembre, a Saline, l’Assemblea pubblica indetta dai gruppi consiliari del centrosinistra e della sinistra della Val di Cecina. Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico ed alla quale erano presenti rappresentanze politiche e sindacali, hanno portato il proprio contributo con numerosi interventi soprattutto i lavoratori della zona. Diamo qui di seguito una sintesi della discussione.
Al lavoro per il lavoro è un’iniziativa nata dalla necessità di riportare al centro della discussione politica il lavoro, per affrontarne le problematiche, esaminarne le criticità e progettare linee programmatiche per creare i presupposti che rendano appetibile l’investire in Val di Cecina.
La nostra realtà sta pagando, come e forse maggiormente rispetto ad altre zone, le conseguenze della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo nazionale ed internazionale, conseguenze che si vanno a sommare con le difficoltà strutturali proprie del nostro territorio.
Da qui la necessità di affrontare la situazione nelle realtà produttive della zona, di conoscere cosa i lavoratori della Val di Cecina chiedono alla politica perché la nostra zona possa superare senza danni la crisi economica e allo stesso momento sia capace di gettare le basi per un reale e strutturato sviluppo.
La nostra zona ha molte criticità, ma non poche sono le potenzialità e le risorse che possono essere messe in gioco per avviare una strategia che attiri verso il nostro territorio imprenditori che trovino, proprio per le risorse che sono presenti in questa zona, vantaggioso investire qui.
L’avvio dell’area industriale è il primo passo, ma da solo non basta.
L’assemblea invita i Sindaci dei Comuni della Val di Cecina a prendere un impegno formale nel quale sia sancita la dimensione zonale dell’area, affinché la programmazione degli interventi diretti ad incentivare l’utilizzo degli esistenti e l’avvio di nuovi siti produttivi sia indirizzata verso aree industriali intercomunali, per non disperdere le risorse in ulteriori svariate microaree.
Riteniamo che oggi, più che in passato, vista la radicale trasformazione che il mondo del lavoro ha avuto e particolarmente in Valdicecina, la centralità delle aree adiacenti a Saline di Volterra e lungo l'asse del Cecina diventi strategica per la relativa semplicità dei collegamenti viari, in parte già presenti come la SR 68 verso Cecina, in parte già indicati nelle priorità delle Istituzioni come il proseguimento dell’adeguamento della SR 439 fino a Saline di Volterra e per le possibilità di incremento del trasporto ferroviario già presente. Le aree industriali ed artigianali di Pomarance, Larderello e Castelnuovo, grazie alla possibilità di sfruttamento immediato del calore geotermico, possono rappresentare un immediato impulso al sostegno verso quelle aziende che vogliano diversificare la loro attività o verso nuove attività garantendo un risparmio di gestione importantissimo per il mantenimento in vita di attività. Per questo, riteniamo che tutti gli investimenti, che saranno possibili all’interno dell’area della Valdicecina grazie alle risorse derivate dall’accordo regionale sulla Geotermia, vadano convogliati nella direzione del superamento di tutti gli aspetti di difficoltà presenti per un rilancio occupazionale ed industriale. Impegniamo quindi le Amministrazioni Comunali a destinare questi fondi di area verso attività di sostegno, riqualificazione, rinnovamento ed incentivazione delle attività esistenti per poter garantire il massimo supporto politico-amministrativo al mantenimento dell’occupazione esistente, ed ad individuare come centro del possibile rilancio e sviluppo della nostra zona l’asse della SR 68, dove riteniamo prioritario adottare tutti i processi per la realizzazione delle aree industriali già definite e per il superamento delle carenze infrastrutturali esistenti.
Il prezzo dell’energia rappresenta il principale costo per le aziende e, vista la tipologia produttiva, una delle principali difficoltà per le attività produttive presenti sul nostro territorio. Questo costo grava anche sui nuclei familiari ed in parte del territorio zonale è stato dato un forte incentivo grazie alla realizzazione della rete di teleriscaldamento. L’estensione di questa rete, e lo sviluppo delle tecnologie per l’applicazione anche in territori non immediatamente prossimi a quello geotermico, rappresenta un incentivo verso i cittadini, incentivo ancora più valido in questo momento di difficoltà, ma soprattutto una ulteriore possibilità occupazionale per i residenti.
Una delle principali risorse del nostro territorio è proprio l’energia prodotta dalla geotermia.
Ed è proprio dalle risorse che la Regione Toscana ha già messo a disposizione dei Comuni Geotermici che si può partire progettando quegli interventi, in un ambito di zona così come stabilisce la Regione stessa, che siano propedeutici all’impianto di nuove realtà e ad una maggiore competitività di quelle già presenti, realizzando sistemi per lo sfruttamento di energia prodotta con fonti rinnovabili, messa a disposizione delle aziende a prezzi più vantaggiosi.
Oggi viviamo un momento storico in cui ci si rende conto della non infinita disponibilità del petrolio. Gli stessi Stati Uniti indirizzano le loro politiche nella salvaguardia delle scorte di greggio e nello sviluppo di energie rinnovabili. Partendo dalla geotermia la Val di Cecina ha la possibilità di avviare, con una forte azione di pressione politica nei confronti della Regione, lo sviluppo delle aree perpendicolari al Val d’Arno, individuando attività di “green economy” che possono svilupparsi dalla messa in rete delle potenzialità della Val di Cecina.
La seconda risorsa di questo territorio è il salgemma. Sono pochissimi i posti di lavoro rimasti in Val di Cecina collegati allo sfruttamento di questa ricchezza del sottosuolo. Gli accordi sottoscritti dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dai Comuni nel 1996, preliminari al contratto Solvay e Monopoli di Stato, non sono stati rispettati né sul piano della salvaguardia ambientale né su quello occupazionale. Il movimento popolare che a quel tempo si oppose a quegli accordi temendo che non avrebbero garantito vantaggi per le nostre popolazioni, oggi possiamo dire che aveva visto giusto. Per questo deve essere riaperta una vertenza con la società Solvay impegnando i lavoratori e attivando un movimento popolare a sostegno di politiche per l’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente. Ambiente, quindi, Agricoltura e territorio da aggiungere al sostegno delle nostre specificità, per far fare un salto di qualità e offrire alle forme di turismo sempre più interessanti che il nostro territorio sta offrendo. Sono anche questi i punti su cui le nuove amministrazioni devono basare il loro lavoro per valorizzare il territorio. Negli ultimi anni il settore turistico/ricettivo si è rafforzato ed ha offerto numerose opportunità per gli operatori del settore e può rappresentare uno dei pilastri su cui costruire un rilancio delle piccole e medie attività commerciali che versano da anni in una situazione di difficoltà. Strategie comuni a livello territoriale per la promozione, il coordinamento e l’organizzazione di offerte integrate sono la base da cui partire.
Geotermia, salgemma, ambiente, commercio, agricoltura e turismo, formazione con i centri di ricerca sul territorio, l’incubatore d’impresa per dare un supporto alla nascita, avvio e sviluppo competitivo di nuove imprese ed il centro d’eccellenza della riabilitazione possono, insieme, rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo della nostra zona. E’ altresì fondamentale cercare di avvalorare la necessità di un avvicinamento degli interlocutori principali di quelle aziende che utilizzano le nostre risorse e che sono radicate ormai da anni in valdicecina. Geotermia, Salina, Chimica, Ospedale, Riabilitazioni ed attività industriali sono e devono continuare ad essere in futuro la ricchezza del territorio in termini di offerta di risorse e come ricaduta occupazionale, ma riteniamo che lo sviluppo industriale sia possibile da parte di quei soggetti che hanno la “testa” sul territorio dove operano, quindi devono essere attuate tutte le strategie possibili per mantenere e per riportare in Valdicecina la discussione delle strategie da adottare per lo sviluppo delle sue risorse.
È con il lavoro, con la possibilità di crearsi reddito con il lavoro, con la presenza di realtà produttive che rendano possibile lavorare in Val di Cecina che la nostra zona può svilupparsi strutturando tutti quei servizi che oggi sono continuamente messi in discussione proprio dal progressivo spopolamento dell’area. Condividere queste scelte con le forze politiche di Sinistra e di Centrosinistra del nostro territorio sarà un punto di partenza per gli ulteriori dibattiti che seguiranno, confrontandoci con i cittadini ed i lavoratori, scegliendo insieme le migliori proposte per il nostro territorio e facendo riemergere il ruolo della politica come punto di concertazione, proposta ed approfondimento.

Gruppi consiliari comunali del Centrosinistra e della Sinistra della Val di Cecina

La violenza contro le donne grave emergenza nazionale

Nel ricordare che il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne ,ci sembra importante dedicare a questo argomento uno spazio per riportare l’attenzione su un fenomeno ancora molto sommerso e molto spesso sottovalutato . Ci ricordiamo di questo problema quando veniamo a conoscenza dei gravi fatti di cronaca legati ad omicidi, stolking, aggressioni, ma molte di più sono le violenze che vengono subite all’interno delle famiglie, delle quali non si viene a conoscenza e che vengono vissute e subite in completa solitudine. costituendo un fenomeno sommerso.
Il rapporto dell’ONU del 2005 sullo stato della popolazione ha rilevato che una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza fisica, psicologica o sessuale ad opera di uomini; la forma di violenza alle donne più diffusa è quella intrafamiliare o domestica, ciò significa che una percentuale di donne che va dal 10% al 69%, a seconda dei paesi, è picchiata e violentata fra le mura domestiche. Il percorso di intervento sui diritti umani delle donne è iniziato trenta anni fa con l’approvazione nel 1979 da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU della Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. Questo ha rappresentato una svolta storica .
Nei decenni successivi organismi internazionali (ONU e OMS) ed europei (CE) hanno emanato numerosi documenti che denunciano la diffusione della violenza sulle donne ed indicano azioni ed interventi concreti da parte di istituzioni e associazioni per contrastare ed eliminare le varie forme di violenza maschile e per sostenere le donne che ne sono vittime.
La Conferenza Mondiale ONU sulle donne del 1995 dichiara che “ la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani ed un ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza sviluppo e pace” che l’ONU considera come un’emergenza sociale da risolvere nel più breve tempo possibile.
Nel 2002 il rapporto mondiale su violenza e salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la violenza sulle donne come un problema di sanità pubblica mondiale e ne denuncia i costi sociali.
Tutti i documenti sottolineano la natura multiforme e globale della violenza che necessita dell’impegno congiunto da parte di tutti i governi e di tutti coloro che amministrano il bene pubblico a livello locale, nazionale ed internazionale.
Le enunciazioni degli organismi citati puntano a creare, istituire e verificare un piano di interventi per la prevenzione contro la violenza, a rafforzare le risposte alle vittime, ad integrare le politiche sociali ed educative e formative con programmi di prevenzione, ed infine a promuovere l’uguaglianza sessuale e sociale.
Con il termine violenza intrafamiliare, domestica, all’interno della famiglia o maltrattamento, si intendono tutte quelle azioni aggressive che accadono generalmente all’interno della casa che sono commesse da persone con cui normalmente si convive.
Questa forma di violenza si presenta sempre come una combinazione fra varie tipologie, comprende tutti quei comportamenti che ledono o danneggiano il corpo della donna, la sua identità personale e la sua autostima, la sua autonomia economica, la sua spiritualità.
Il maltrattamento non riguarda liti fra partner, coniugi o conviventi, e non si manifesta con un episodio isolato, ma si esprime in un rapporto non egualitario fondato sull’esercizio del potere, del
controllo e della sopraffazione di un partner, un coniuge o un convivente sull’altro. Chi subisce questi atti molto spesso non ha la consapevolezza di essere vittima di violenza, anche perché nella maggior parte dei casi, chi esercita la violenza è una persona appartenente alla rete primaria delle donne ossia alla rete familiare.
Intervenire sulla violenza intrafamiliare significa anche avventurarsi in un profondo cambiamento culturale a cui tutti, cittadini, istituzioni, organizzazioni sociali, forze politiche sono chiamati a dare il proprio contributo per promuovere il benessere della comunità e l’affermazione dei diritti umani .
PD Volterra – Unione Comunale

lunedì 2 novembre 2009

Ordine del Giorno sulla pediatria la cui discussione è stata boicottata dalla maggioranza

ORDINE DEL GIORNO sulla degenza pediatrica e sulla messa in sicurezza del Presidio Ospedaliero di Volterra presentato dal Gruppo Consiliare “Città Aperta”


CONSIDERATO

che, sulla base della normativa e delle indicazioni dell’OMS in materia di assistenza pediatrica, la nostra zona avrebbe avuto solo diritto alla presenza di un servizio di day service (con apertura ambulatoriale di 12 ore giornaliere), non ammettendo per ospedali di queste dimensioni reparti di degenza;

PRESO ATTO

che la Carta dei Diritti del Bambino nella degenza pediatrica richiede che l’ospedalizzazione dei bambini sia ridotta quanto più possibile, puntando prevalentemente sul potenziamento dell’assistenza territoriale;

RILEVATO

- che aver mantenuto la possibilità di ricovero nel Presidio di Volterra ha rappresentato il massimo che era possibile ottenere, attraverso una soluzione logistica ed organizzativa che, se pur migliorabile, risponde ai principali parametri di accreditamento;
- e che il personale infermieristico coinvolto è stato recentemente aggiornato per la presa in carico e per la gestione delle principali attività assistenziali riferite all’utenza pediatrica;

RILEVATO

che occorre mantenere alta l’attenzione verso interventi indispensabili per migliorare la sicurezza del nostro Ospedale, mettendo a disposizione strutture e risorse umane finalizzate a questo scopo e da tempo individuate e richieste da questa comunità, fra cui:
1. il miglioramento del sistema dei trasporti sanitari e del loro collegamento tra il territorio della Val di Cecina e le altre strutture della nostra provincia, in primo luogo con la realizzazione della piazzola abilitata all’atterraggio diurno e notturno dell’elisoccorso, per la quale è stata individuata la collocazione e reperito il finanziamento.
2. Il reperimento delle necessarie risorse perchè sia attivata la guardia anestesiologica durante le 24 ore, con positiva ricaduta sulla messa in sicurezza del presidio ospedaliero e del settore riabilitativo, per un uso più completo delle risorse legate all’attività chirurgica e per una più valida risposta alle emergenze provenienti dal territorio.

Per quanto sin qui detto,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI VOLTERRA CHIEDE AL SINDACO

che nella sua qualità di Presidente della SdS AVC, oltre a realizzare concretamente i progetti e le azioni di sua competenza, compia gli opportuni interventi verso i vertici aziendali dell’ASL 5, affinché si proceda sollecitamente a mettere in atto le priorità sopra indicate.

Chiede inoltre che, contemporaneamente, vengano avviati gli studi progettuali per il programma di ristrutturazione logistica di tutta l’area ospedaliera di San Lazzero, al fine di rendere il servizio, soprattutto per l’area delle degenze, più rispondente agli effettivi bisogni dell’utenza.

mercoledì 7 ottobre 2009

Il 25 ottobre: primarie del Partito Democratico

Si sono conclusi i 124 congressi di Circolo del Partito Democratico in provincia di Pisa. Hanno votato 4.661 iscritti su 7.813 aventi diritto, per un'affluenza pari al 59,66%.
Ecco i risultati provinciali per l'elezione del segretario nazionale: Pierluigi Bersani 2.798 voti (60,41%), Dario Franceschini 1.345 (29,04%), Ignazio Marino 489 (10,56%). Risultati per l'elezione del segretario regionale: Andrea Manciulli 2.817 voti (62,1%), Agostino Fragai 1.081 (23,83%), Simone Siliani 639 (14,09%)
Nel comune di Volterra hanno votato 113 iscritti su 261 aventi diritto, per un'affluenza pari al 43,30%: questi i risultati per l'elezione del segretario nazionale: Pierluigi Bersani 55 voti (48,67%), Dario Franceschini 40 (35,40%), Ignazio Marino 18 (15,93%); per quella del segretario regionale: Andrea Manciulli 59 voti (52,21%), Agostino Fragai 35 (30,97%), Simone Siliani 19.
Durante la Convenzione provinciale del Pd di venerdì 2 ottobre sono stati nominati delegati alla Convenzione nazionale, in programma per il giorno 11 a Roma; per la mozione Bersani: Carmine Zappacosta, Maria Grazia Gatti, Ivan Ferrucci, Giulia Deidda, Gabriele Toti, Alessandra Nannini; per la mozione Franceschini: Ermete Realacci, Lucia Curcio, Luciano Modica; per la mozione Marino: Samuele Agostini.
Il 25 ottobre infine si svolgeranno le elezioni per la scelta del segretario nazionale e di quello regionale da ricercare fra i canditati delle mozioni nazionali: Bersani, Franceschini e Marino e regionali: Manciulli, Fragai e Siliani, avendo tutti questi candidati superato il quorum nelle votazioni dei soli iscritti. Possono partecipare al voto tutti gli elettori del Partito Democratico (anche se non sono iscritti al partito) presentandosi ad uno dei seggi elettorali. Per permettere la massima partecipazione di iscritti ed elettori il Pd di Volterra allestirà i consueti 4 seggi: 2 a Volterra, 1 a Saline, 1 a Villamagna.
Riportiamo i commenti dei coordinatori delle mozioni sulle votazioni per la scelta dei candidati a segretario
Paolo Fontanelli, coordinatore provinciale della mozione Bersani
"I risultati dei Congressi circolo per circolo dimostrano il netto successo della proposta Bersani, che prende più del doppio dei consensi della mozione presentata da Franceschini e vince nel 72% dei Congressi della Provincia. Un distacco davvero notevole anche considerando il buon risultato della mozione Marino. Un dato positivo è stata certamente la partecipazione degli iscritti. Possiamo dire che finalmente con il Congresso e con un ruolo attivo e partecipe degli iscritti è iniziato il processo di costruzione del PD nel territorio, e le primarie ne devono essere l'ulteriore sviluppo. In questo senso è poco comprensibile chi parla del voto dei Circoli come di un voto che conta poco rispetto alle primarie. Inoltre è assai significativo lo scarto negativo che ha registrato la proposta Fragai alla segreteria regionale a fronte dei voti ottenuti da Franceschini (-6%). C'è indubbiamente in questo dato anche un fattore di valutazione politica, come dimostra il dato dell'empolese e di altre realtà, che testimonia in Toscana della maggiore credibilità nel rapporto con il territorio della proposta di Manciulli. Comunque adesso la cosa più importante è fare in modo che le primarie confermino l'esigenza di radicamento del Partito, di unità e di una guida autorevole per il PD, così come è emerso anche dal dibattito complessivo tra gli iscritti.”
Luciano Modica, coordinatore provinciale della Mozione Franceschini
"Con i dati definitivi dei congressi dei circoli del Pd in provincia di Pisa che vedono la Mozione Franceschini superare il 29% dei voti complessivi, confermiamo la nostra più convinta soddisfazione per i risultati ampiamente oltre le aspettative. Ben altre erano le previsioni tenuto conto che la mozione Bersani aveva visto schierata in suo favore la larghissima maggioranza degli amministratori locali e dei dirigenti del partito, per cui si immaginava un suo schiacciante successo che pare difficile possa dirsi realizzato nella misura attesa. Al di là delle valutazioni sul peso delle mozioni, voglio sottolineare che siamo di fronte ad un grande momento di partecipazione e di dibattito. Nei nostri congressi si è parlato di politica, si è riflettuto, ci si è confrontati con generosità. Oltre alla soddisfazione per il livello complessivo dei voti ottenuti siamo molto contenti di alcune "vittorie di tappa" di grande significato. La mozione Franceschini ha prevalso sulle altre in alcune importanti realtà territoriali della provincia (Calci, Lari, San Miniato) come pure in alcuni circoli del capoluogo (Centro, S. Marco S.Giusto, Pratale-Don Bosco e Sanità). Sono sintomi positivi di significativo radicamento del partito, di grande autonomia intellettuale degli iscritti, di tanta voglia di volgersi al futuro superando gli errori del passato”.
Il coordinamento provinciale della mozione Ignazio Marino: "La sfida che Ignazio Marino ha lanciato candidandosi alla segreteria nazionale è quella di costruire un Partito Democratico libero da potentati, che valorizzi il merito, che allarghi e rafforzi le libertà della persona, un partito che abbia strumenti di partecipazione e decisione condivisi, e che sia capace di dare risposte chiare su i temi del lavoro, dell'ambiente, della scuola, della ricerca e dei diritti civili. Oltre il 10% dei partecipanti ai congressi nella Provincia di Pisa hanno dato il loro voto a Ignazio Marino, oltre il 14% al candidato per la segreteria regionale Simone Siliani. Per questo è doveroso ringraziare i volontari che hanno percorso in lungo e in largo la provincia per illustrare le nostre proposte, e che ci hanno permesso di eleggere 42 delegati alla convenzione provinciale. Al di là dei numeri, la nostra soddisfazione maggiore è quella di avere cambiato i contenuti del dibattito congressuale: grazie a noi si è parlato meno di forma partito e più dei problemi del paese, e la nostra capacità di dire sì e no chiari ha costretto gli esponenti delle altre mozioni a prendere posizioni nette sulle primarie, sul nucleare, sulla laicità, sul contratto unico di lavoro. Le nostre proposte per vivere il PD e cambiare l'Italia hanno raccolto consenso e apprezzamento da moltissimi iscritti intervenuti ai congressi di circolo del PD, al di là del voto che hanno espresso.
Per questo il risultato che abbiamo raggiunto è un ottimo punto di partenza per le primarie del 25 ottobre, dove tutti gli elettori del PD potranno esprimere la loro preferenza, e dove il voto libero e di opinione potrà prevalere sul voto di appartenenza".
Partito Democratico - Volterra


domenica 4 ottobre 2009

Due interventi sul Museo Guarnacci




Lo scudo per mafiosi ed evasori è legge. Il PD sanziona chi non ha votato

Reati impuniti e soldi sporchi le priorità del governo. Soro: "Mi vergogno, ma qualcuno pagherà"
Lo scudo fiscale adesso è legge. Gli evasori potranno riportare in Italia i loro capitali senza rischiare nessuna azione civile o penale a proprio carico. Un indulto in piena regola che passa un colpo di spugna sulla legalità, umilia i cittadini onesti e agevola le associazioni criminali. La norma sullo scudo abbraccia e incoraggia i fuori legge ai quali consente di rimpatriare senza conseguenze, non solo i capitali, ma anche yacht, gioielli, automobili e una serie di altri beni. Stesso trattamento per gli immobili, che resteranno tranquillamente nelle mani di chi per tanto tempo ha frodato il fisco. Inoltre chi si avvale della norma non potrà essere sottoposto a procedimento per diversi reati tra cui il falso in bilancio e la distruzione di documenti contabili, si metta il cuore in pace che sperava che le norme penali valessero per tutti!Rosa De Pasquale, deputata del Pd, prima firmataria dell’Odg che chiedeva al governo di impegnarsi ad utilizzare le nuove entrare per la messa in sicurezza degli edifici scolastici afferma: “La tattica di governo e maggioranza è sempre la stessa: tante promesse per poi fare altro. Sicuramente il mondo della scuola non si illude di poter usufruire delle risorse che entreranno nelle casse dello Stato con l’approvazione dello scudo fiscale. Altrimenti perché bocciare un ordine del giorno dell’opposizione che chiedeva proprio un impegno esplicito in questo senso? Il comportamento della destra oggi a Montecitorio ha dimostrato che il decreto imposto a colpi di fiducia è solo un regalo a chi ha voluto fare il furbo”.Analizza e critica l’aspetto economico della legge Stefano Fassina, responsabile Finanza pubblica del Pd: “Il condono tombale approvato oggi è stato più volte collocato dal ministro Tremonti nell'ambito delle iniziative contro i paradisi fiscali. Ma perché l'Italia non ha fatto nulla per rinegoziare il segreto bancario, in particolare con la Svizzera?. Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno potuto varare scudi fiscali civili --ossia nominativi, con aliquote intorno al 50% delle risorse regolarizzate e senza colpi di spugna su gravissimi reati penali-- perché contestualmente al varo delle sanatorie hanno rinegoziato con i paradisi fiscali ed ottenuto l'allentamento del segreto bancario. L'Italia, invece, ha lasciato correre ed ha oramai perso qualunque potere negoziale, in particolare nei confronti della Svizzera che, conclusi accordi bilaterali con 12 Paesi, ha già raggiunto la white list dell'Ocse. Tremonti deve riferire in Parlamento sull'attività di rinegoziazione promossa dall'Italia e motivare le ragioni del ritardo. Un ritardo che sembra una precisa scelta politica per consentire ai grandi evasori e ai criminali di continuare ad agire indisturbati in attesa del prossimo condono”."La verita' sullo scudo fiscale, trasformato in amnistia di fatto, e' che quello di Berlusconi e' un governo di classe: parola antica e che purtroppo con il Cavaliere allaguida di questo Paese e' rimasta attuale. Berlusconi fa gli interessi di chi ha soldi, possibilmente tanti, e non vuole contribuire allo sviluppo dell'intera comunità nazionale - afferma il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei - Berlusconi protegge gli evasori fiscali e garantisce i ricchi. Resta solo la speranza che prima o poi il ceto medio, il ceto popolare, la gente comune, gli italiani che pagano lealmente le tasse comprendano fino in fondo che questa e' la verita', mentre tutto il resto del repertorio berlusconiano e' puro show, intrattenimento mediatico. E resta un'altra speranza: che, dopo il terzo scudo-amnistia, l'ottimo ministro Tremonti la pianti con i suoi sermoni sull'etica. Abbia almeno il pudore di starsene zitto!".

Collaterale q questo gravissimo provvedimento, il fatto che le numerose assenze di deputati del Partito Democratico non ha impedito il passaggio del provvedimento.
La presidenza del gruppo PD alla Camera prenderà immediate sanzioni per gli assenti ingiustificati, che comunque non sarebbero stati determinanti, al voto finale sul decreto contenente lo scudo fiscale. E’ quanto si legge in una nota diffusa in queste ore dal Partito Democratico. Nello stesso testo si rendono noti i numeri della votazione: era presente l’88,43% dei deputati PD; su 216 erano assenti in 22, di cui 11 per malattia e due in missione per la Camera.

giovedì 1 ottobre 2009

Non perdere l'occasione di conoscere la fattibilità dell'ampliamento del Museo Guarnacci

ANNO 2003: LA PROVINCIA DI PISA HA STANZIATO LA SOMMA DI EURO 200.000 COME PARTECIPAZIONE PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO DI PROGETTAZIONE PER L’AMPLIAMENTO E L’AMMODERNAMENTO DEL MUSEO GUARNACCI LEGATO AL COMPLESSO DI SAN PIETRO

Disporre di un progetto di fattibilità è condizione necessaria per procedere alle fasi successive. Senza il progetto non è assolutamente possibile e opportuno ipotizzare costi né di realizzazione né di gestione.
Si ricorda, in questa sede, che le proposte presenti nel programma dell’attuale amministrazione legate ad un nuovo “Guarnacci” sono, in buona parte, basate su vecchi progetti che non tengono conto dei possibili reperti archeologici presenti nell’area di loro interesse e delle tante novità normative soprattutto in materia di antisismica.

ANNO 2008: Bando di determinazione dirigenziale n° 317 del 28/11/2008
IL COMUNE HA PUBBLICATO UN BANDO PER LA REDAZIONE DI UN “PROGETTO STRATEGICO DI FATTIBILITA” VOLTO ALLA REALIZZAZIONE DI UN POLO MUSEALE CON RECUPERO DEL COMPLESSO SAN PIETRO COLLEGATO AL MUSEO GUARNACCI E ALLA RIQUALIFICAZIONE URBANA DELLE AREE ADIACENTI UBICATE NEL CAPOLUOGO DI VOLTERRA.

Il bando in questione non parla di un generico progetto di fattibilità limitato al Museo Guarnacci ma della redazione di un progetto più ampio. Un POLO MUSEALE con RECUPERO DEL COMPLESSO ARCHITETTONICO, DELLA CHIESA E DEL CONVITTO. Prevede, inoltre, FUNZIONI e SOLUZIONI ORGANIZZATIVE PER I DUE COMPLESSI e PER LE AREE CIRCOSTANTI. Tutto ciò corredato da un piano economico-finanziario per la valutazione dei costi di intervento e di gestione.
Ci preme ricordare che un POLO MUSEALE non ha solo funzione espositiva ma è luogo nel quale convergono diverse attività socio-culturali. Il polo museale crea itinerari ideali che collegano memoria storica, sensibilità artistica, curiosità scientifica, dibattito, ricerca e didattica. Il polo museale è dunque organizzazione di eventi, convegni, seminari, laboratori didattici, di restauro, corsi di approfondimento con particolare attenzione alla storia e alla tradizione locale (ricerca, centro di documentazione territoriale). È il salto di qualità di cui la città ha bisogno per riacquistare competitività a livello nazionale e internazionale.

ANNO 2009: COMUNICAZIONE DELL’AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA DELL’INCARICO IN OGGETTO ALLA Soc.Cles.S.r.l., Arch. Pasquale Barone con sede in Roma (Società che opera per importantissime istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero).

Il tempo trascorso prima dell’emissione del bando è servito per attivare consultazioni a vari livelli istituzionali e accogliere pareri autorevoli di persone assai qualificate in materia.
Nessuno ha mai avuto l’intenzione di abbandonare la sede storica del Museo. Si è tentato invece di operare un’armonizzazione tra le necessità di ampliamento dell’offerta e di tutela del Guarnacci come documento storico da conservare e valorizzare come Museo di sé stesso.

ANNO 2009: CON LA DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE N°149 DEL 4 / 08 / 2009 – VIENE REVOCATO IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO IN CORSO PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO STRATEGICO DI FATTIBILITÁ.

Ci preme ricordare che, quando è stata emessa la delibera di revoca, l’assessore alla cultura Furlanis era assente e l’assessore all’urbanistica era ancora da nominare. Chi dunque ha deciso?
Crediamo che il progetto di fattibilità revocato potesse indicare la strada per dare risposte adeguate alle esigenze museali della città ma soprattutto per valorizzare e per recuperare l’esistente restituendo a tutti, in una nuova veste, due meravigliosi edifici volterrani. Senza bisogno di costruire ex novo. La scelta che si è avviata invece è quella di non cogliere l’occasione per il recupero di un intero quartiere del centro storico e la sua rivitalizzazione, rinunciando ad anni di lavoro e di studi delle passate amministrazioni.

Partito democratico - volterra