giovedì 26 novembre 2009

AL LAVORO PER IL LAVORO IN VAL DI CECINA

Si è svolta lunedì 23 novembre, a Saline, l’Assemblea pubblica indetta dai gruppi consiliari del centrosinistra e della sinistra della Val di Cecina. Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico ed alla quale erano presenti rappresentanze politiche e sindacali, hanno portato il proprio contributo con numerosi interventi soprattutto i lavoratori della zona. Diamo qui di seguito una sintesi della discussione.
Al lavoro per il lavoro è un’iniziativa nata dalla necessità di riportare al centro della discussione politica il lavoro, per affrontarne le problematiche, esaminarne le criticità e progettare linee programmatiche per creare i presupposti che rendano appetibile l’investire in Val di Cecina.
La nostra realtà sta pagando, come e forse maggiormente rispetto ad altre zone, le conseguenze della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo nazionale ed internazionale, conseguenze che si vanno a sommare con le difficoltà strutturali proprie del nostro territorio.
Da qui la necessità di affrontare la situazione nelle realtà produttive della zona, di conoscere cosa i lavoratori della Val di Cecina chiedono alla politica perché la nostra zona possa superare senza danni la crisi economica e allo stesso momento sia capace di gettare le basi per un reale e strutturato sviluppo.
La nostra zona ha molte criticità, ma non poche sono le potenzialità e le risorse che possono essere messe in gioco per avviare una strategia che attiri verso il nostro territorio imprenditori che trovino, proprio per le risorse che sono presenti in questa zona, vantaggioso investire qui.
L’avvio dell’area industriale è il primo passo, ma da solo non basta.
L’assemblea invita i Sindaci dei Comuni della Val di Cecina a prendere un impegno formale nel quale sia sancita la dimensione zonale dell’area, affinché la programmazione degli interventi diretti ad incentivare l’utilizzo degli esistenti e l’avvio di nuovi siti produttivi sia indirizzata verso aree industriali intercomunali, per non disperdere le risorse in ulteriori svariate microaree.
Riteniamo che oggi, più che in passato, vista la radicale trasformazione che il mondo del lavoro ha avuto e particolarmente in Valdicecina, la centralità delle aree adiacenti a Saline di Volterra e lungo l'asse del Cecina diventi strategica per la relativa semplicità dei collegamenti viari, in parte già presenti come la SR 68 verso Cecina, in parte già indicati nelle priorità delle Istituzioni come il proseguimento dell’adeguamento della SR 439 fino a Saline di Volterra e per le possibilità di incremento del trasporto ferroviario già presente. Le aree industriali ed artigianali di Pomarance, Larderello e Castelnuovo, grazie alla possibilità di sfruttamento immediato del calore geotermico, possono rappresentare un immediato impulso al sostegno verso quelle aziende che vogliano diversificare la loro attività o verso nuove attività garantendo un risparmio di gestione importantissimo per il mantenimento in vita di attività. Per questo, riteniamo che tutti gli investimenti, che saranno possibili all’interno dell’area della Valdicecina grazie alle risorse derivate dall’accordo regionale sulla Geotermia, vadano convogliati nella direzione del superamento di tutti gli aspetti di difficoltà presenti per un rilancio occupazionale ed industriale. Impegniamo quindi le Amministrazioni Comunali a destinare questi fondi di area verso attività di sostegno, riqualificazione, rinnovamento ed incentivazione delle attività esistenti per poter garantire il massimo supporto politico-amministrativo al mantenimento dell’occupazione esistente, ed ad individuare come centro del possibile rilancio e sviluppo della nostra zona l’asse della SR 68, dove riteniamo prioritario adottare tutti i processi per la realizzazione delle aree industriali già definite e per il superamento delle carenze infrastrutturali esistenti.
Il prezzo dell’energia rappresenta il principale costo per le aziende e, vista la tipologia produttiva, una delle principali difficoltà per le attività produttive presenti sul nostro territorio. Questo costo grava anche sui nuclei familiari ed in parte del territorio zonale è stato dato un forte incentivo grazie alla realizzazione della rete di teleriscaldamento. L’estensione di questa rete, e lo sviluppo delle tecnologie per l’applicazione anche in territori non immediatamente prossimi a quello geotermico, rappresenta un incentivo verso i cittadini, incentivo ancora più valido in questo momento di difficoltà, ma soprattutto una ulteriore possibilità occupazionale per i residenti.
Una delle principali risorse del nostro territorio è proprio l’energia prodotta dalla geotermia.
Ed è proprio dalle risorse che la Regione Toscana ha già messo a disposizione dei Comuni Geotermici che si può partire progettando quegli interventi, in un ambito di zona così come stabilisce la Regione stessa, che siano propedeutici all’impianto di nuove realtà e ad una maggiore competitività di quelle già presenti, realizzando sistemi per lo sfruttamento di energia prodotta con fonti rinnovabili, messa a disposizione delle aziende a prezzi più vantaggiosi.
Oggi viviamo un momento storico in cui ci si rende conto della non infinita disponibilità del petrolio. Gli stessi Stati Uniti indirizzano le loro politiche nella salvaguardia delle scorte di greggio e nello sviluppo di energie rinnovabili. Partendo dalla geotermia la Val di Cecina ha la possibilità di avviare, con una forte azione di pressione politica nei confronti della Regione, lo sviluppo delle aree perpendicolari al Val d’Arno, individuando attività di “green economy” che possono svilupparsi dalla messa in rete delle potenzialità della Val di Cecina.
La seconda risorsa di questo territorio è il salgemma. Sono pochissimi i posti di lavoro rimasti in Val di Cecina collegati allo sfruttamento di questa ricchezza del sottosuolo. Gli accordi sottoscritti dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dai Comuni nel 1996, preliminari al contratto Solvay e Monopoli di Stato, non sono stati rispettati né sul piano della salvaguardia ambientale né su quello occupazionale. Il movimento popolare che a quel tempo si oppose a quegli accordi temendo che non avrebbero garantito vantaggi per le nostre popolazioni, oggi possiamo dire che aveva visto giusto. Per questo deve essere riaperta una vertenza con la società Solvay impegnando i lavoratori e attivando un movimento popolare a sostegno di politiche per l’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente. Ambiente, quindi, Agricoltura e territorio da aggiungere al sostegno delle nostre specificità, per far fare un salto di qualità e offrire alle forme di turismo sempre più interessanti che il nostro territorio sta offrendo. Sono anche questi i punti su cui le nuove amministrazioni devono basare il loro lavoro per valorizzare il territorio. Negli ultimi anni il settore turistico/ricettivo si è rafforzato ed ha offerto numerose opportunità per gli operatori del settore e può rappresentare uno dei pilastri su cui costruire un rilancio delle piccole e medie attività commerciali che versano da anni in una situazione di difficoltà. Strategie comuni a livello territoriale per la promozione, il coordinamento e l’organizzazione di offerte integrate sono la base da cui partire.
Geotermia, salgemma, ambiente, commercio, agricoltura e turismo, formazione con i centri di ricerca sul territorio, l’incubatore d’impresa per dare un supporto alla nascita, avvio e sviluppo competitivo di nuove imprese ed il centro d’eccellenza della riabilitazione possono, insieme, rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo della nostra zona. E’ altresì fondamentale cercare di avvalorare la necessità di un avvicinamento degli interlocutori principali di quelle aziende che utilizzano le nostre risorse e che sono radicate ormai da anni in valdicecina. Geotermia, Salina, Chimica, Ospedale, Riabilitazioni ed attività industriali sono e devono continuare ad essere in futuro la ricchezza del territorio in termini di offerta di risorse e come ricaduta occupazionale, ma riteniamo che lo sviluppo industriale sia possibile da parte di quei soggetti che hanno la “testa” sul territorio dove operano, quindi devono essere attuate tutte le strategie possibili per mantenere e per riportare in Valdicecina la discussione delle strategie da adottare per lo sviluppo delle sue risorse.
È con il lavoro, con la possibilità di crearsi reddito con il lavoro, con la presenza di realtà produttive che rendano possibile lavorare in Val di Cecina che la nostra zona può svilupparsi strutturando tutti quei servizi che oggi sono continuamente messi in discussione proprio dal progressivo spopolamento dell’area. Condividere queste scelte con le forze politiche di Sinistra e di Centrosinistra del nostro territorio sarà un punto di partenza per gli ulteriori dibattiti che seguiranno, confrontandoci con i cittadini ed i lavoratori, scegliendo insieme le migliori proposte per il nostro territorio e facendo riemergere il ruolo della politica come punto di concertazione, proposta ed approfondimento.

Gruppi consiliari comunali del Centrosinistra e della Sinistra della Val di Cecina

La violenza contro le donne grave emergenza nazionale

Nel ricordare che il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne ,ci sembra importante dedicare a questo argomento uno spazio per riportare l’attenzione su un fenomeno ancora molto sommerso e molto spesso sottovalutato . Ci ricordiamo di questo problema quando veniamo a conoscenza dei gravi fatti di cronaca legati ad omicidi, stolking, aggressioni, ma molte di più sono le violenze che vengono subite all’interno delle famiglie, delle quali non si viene a conoscenza e che vengono vissute e subite in completa solitudine. costituendo un fenomeno sommerso.
Il rapporto dell’ONU del 2005 sullo stato della popolazione ha rilevato che una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza fisica, psicologica o sessuale ad opera di uomini; la forma di violenza alle donne più diffusa è quella intrafamiliare o domestica, ciò significa che una percentuale di donne che va dal 10% al 69%, a seconda dei paesi, è picchiata e violentata fra le mura domestiche. Il percorso di intervento sui diritti umani delle donne è iniziato trenta anni fa con l’approvazione nel 1979 da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU della Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. Questo ha rappresentato una svolta storica .
Nei decenni successivi organismi internazionali (ONU e OMS) ed europei (CE) hanno emanato numerosi documenti che denunciano la diffusione della violenza sulle donne ed indicano azioni ed interventi concreti da parte di istituzioni e associazioni per contrastare ed eliminare le varie forme di violenza maschile e per sostenere le donne che ne sono vittime.
La Conferenza Mondiale ONU sulle donne del 1995 dichiara che “ la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani ed un ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza sviluppo e pace” che l’ONU considera come un’emergenza sociale da risolvere nel più breve tempo possibile.
Nel 2002 il rapporto mondiale su violenza e salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la violenza sulle donne come un problema di sanità pubblica mondiale e ne denuncia i costi sociali.
Tutti i documenti sottolineano la natura multiforme e globale della violenza che necessita dell’impegno congiunto da parte di tutti i governi e di tutti coloro che amministrano il bene pubblico a livello locale, nazionale ed internazionale.
Le enunciazioni degli organismi citati puntano a creare, istituire e verificare un piano di interventi per la prevenzione contro la violenza, a rafforzare le risposte alle vittime, ad integrare le politiche sociali ed educative e formative con programmi di prevenzione, ed infine a promuovere l’uguaglianza sessuale e sociale.
Con il termine violenza intrafamiliare, domestica, all’interno della famiglia o maltrattamento, si intendono tutte quelle azioni aggressive che accadono generalmente all’interno della casa che sono commesse da persone con cui normalmente si convive.
Questa forma di violenza si presenta sempre come una combinazione fra varie tipologie, comprende tutti quei comportamenti che ledono o danneggiano il corpo della donna, la sua identità personale e la sua autostima, la sua autonomia economica, la sua spiritualità.
Il maltrattamento non riguarda liti fra partner, coniugi o conviventi, e non si manifesta con un episodio isolato, ma si esprime in un rapporto non egualitario fondato sull’esercizio del potere, del
controllo e della sopraffazione di un partner, un coniuge o un convivente sull’altro. Chi subisce questi atti molto spesso non ha la consapevolezza di essere vittima di violenza, anche perché nella maggior parte dei casi, chi esercita la violenza è una persona appartenente alla rete primaria delle donne ossia alla rete familiare.
Intervenire sulla violenza intrafamiliare significa anche avventurarsi in un profondo cambiamento culturale a cui tutti, cittadini, istituzioni, organizzazioni sociali, forze politiche sono chiamati a dare il proprio contributo per promuovere il benessere della comunità e l’affermazione dei diritti umani .
PD Volterra – Unione Comunale

lunedì 2 novembre 2009

Ordine del Giorno sulla pediatria la cui discussione è stata boicottata dalla maggioranza

ORDINE DEL GIORNO sulla degenza pediatrica e sulla messa in sicurezza del Presidio Ospedaliero di Volterra presentato dal Gruppo Consiliare “Città Aperta”


CONSIDERATO

che, sulla base della normativa e delle indicazioni dell’OMS in materia di assistenza pediatrica, la nostra zona avrebbe avuto solo diritto alla presenza di un servizio di day service (con apertura ambulatoriale di 12 ore giornaliere), non ammettendo per ospedali di queste dimensioni reparti di degenza;

PRESO ATTO

che la Carta dei Diritti del Bambino nella degenza pediatrica richiede che l’ospedalizzazione dei bambini sia ridotta quanto più possibile, puntando prevalentemente sul potenziamento dell’assistenza territoriale;

RILEVATO

- che aver mantenuto la possibilità di ricovero nel Presidio di Volterra ha rappresentato il massimo che era possibile ottenere, attraverso una soluzione logistica ed organizzativa che, se pur migliorabile, risponde ai principali parametri di accreditamento;
- e che il personale infermieristico coinvolto è stato recentemente aggiornato per la presa in carico e per la gestione delle principali attività assistenziali riferite all’utenza pediatrica;

RILEVATO

che occorre mantenere alta l’attenzione verso interventi indispensabili per migliorare la sicurezza del nostro Ospedale, mettendo a disposizione strutture e risorse umane finalizzate a questo scopo e da tempo individuate e richieste da questa comunità, fra cui:
1. il miglioramento del sistema dei trasporti sanitari e del loro collegamento tra il territorio della Val di Cecina e le altre strutture della nostra provincia, in primo luogo con la realizzazione della piazzola abilitata all’atterraggio diurno e notturno dell’elisoccorso, per la quale è stata individuata la collocazione e reperito il finanziamento.
2. Il reperimento delle necessarie risorse perchè sia attivata la guardia anestesiologica durante le 24 ore, con positiva ricaduta sulla messa in sicurezza del presidio ospedaliero e del settore riabilitativo, per un uso più completo delle risorse legate all’attività chirurgica e per una più valida risposta alle emergenze provenienti dal territorio.

Per quanto sin qui detto,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI VOLTERRA CHIEDE AL SINDACO

che nella sua qualità di Presidente della SdS AVC, oltre a realizzare concretamente i progetti e le azioni di sua competenza, compia gli opportuni interventi verso i vertici aziendali dell’ASL 5, affinché si proceda sollecitamente a mettere in atto le priorità sopra indicate.

Chiede inoltre che, contemporaneamente, vengano avviati gli studi progettuali per il programma di ristrutturazione logistica di tutta l’area ospedaliera di San Lazzero, al fine di rendere il servizio, soprattutto per l’area delle degenze, più rispondente agli effettivi bisogni dell’utenza.